LE NOTIZIE DAL GIORNO Sunday 22 January 2023
AL GIORNO Sunday 29 January 2023
SU: spettacolo
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TITOLO: «In Lolita ci sono donne vere,tutte Peter Pan al femminile»
DATA: 2023-01-21
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OCCHIELLO: Bianca Nappi protagonista, con Luisa Ranieri, della serie tv sulla Bari noirL’attrice reciterà anche nel «Maresciallo Fenoglio», tratto dai libri di Carofiglio
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TESTO: L’amica di Lolita. Divertente, libera, spregiudicata. «Una Peter Pan al femminile, per una volta». La madrina del Sudestival 2023 è Bianca Nappi, l’attrice originaria di Trani che nella serie di Raiuno Le indagini di Lolita Lobosco interpreta Marietta, compagna di corsette, birrette e chiacchiere sentimental-sessuali del vicequestore più sexy d’Italia. Nappi, si aspettava questo riscontro? «Non ci sono mai certezze sulla risposta del pubblico. Però sì, ce lo aspettavamo, perché la seconda stagione è più bella della prima: è un racconto fresco, inedito, accattivante della città, rappresentata nelle sue tante sfaccettature. Poi non dimentichiamo che è una commedia che regala momenti di sorriso al pubblico e in questo momento non è cosa da poco». Messe da parte le polemiche sull’inflessione dialettale, comunque meno pronunciata rispetto alla prima stagione, cos’altro è cambiato nella serie? «Polemiche peraltro di cui si è parlato solo a Bari. C’è un racconto meno oleografico del territorio, meno folklore, un maggiore approfondimento dei personaggi. La chiave è sempre una grande grazia nell’affrontare anche temi seri, profondi. Siamo solo alla seconda puntata, ma vedrete che ci saranno sviluppi nelle vite di tutti». Ci vuole spoilerare qualcosa? «Dico solo che ci sarà un grosso colpo di scena che riguarda la vita del mio personaggio, Marietta». Lolita e Marietta sono due donne vere, imperfette, che parlano con grande libertà di sesso e relazioni. Nelle fiction Rai non abbiamo visto così spesso figure simili, così contemporanee, non crede? «Devo dare il merito a Gabriella Genisi di aver creato nei suoi romanzi due personaggi fuori dai cliché, una femminilità meridionale che esiste ed è stata poco rappresentata nell’audiovisivo italiano. Siamo poco abituati a vedere raccontato un Peter Pan al femminile, questo è Marietta secondo me: una donna che vuole restare giovane per sempre, giocare, saltare da una cosa all’altra. Una caratteristica che al maschile è stata raccontata tantissimo, dal cinema e dalla tv. Ancora più importante è farlo sulla tv generalista che intercetta un pubblico ampio, è un segnale culturale». A proposito di pubblico, ora la fermano per strada? «Avevo assaggiato questo tipo di popolarità già con altri progetti televisivi. Ad alcuni attori che interpretano lo stesso personaggio per anni, come nelle soap opera, capita di essere scambiati per i loro personaggi, ma per fortuna non siamo ancora arrivati a quel punto. Quando una serie incontra il gusto della gente, ti permette di parlare a una fetta enorme di pubblico, che va dalla ragazzina alla persona anziana. Ed è un dialogo gratificante». C’è una grande intesa sullo schermo tra lei e Luisa Ranieri. «Non ci conoscevamo prima della serie. Con molta naturalezza si è creata una sintonia professionale e umana. È stato facile. Quando c’è un’atmosfera bella tra le persone sul set, in qualche modo si insinua nelle scene e arriva al pubblico». Una serie può fare la fortuna di una città secondo lei? «L’impatto è già forte. Mi arrivano messaggi da tutta Italia di persone che vogliono venire a fare le vacanze a Bari. Io non amo i campanilismi: credo sia un orgoglio per tutti gli italiani riconoscersi in un pezzo così bello del proprio paese». La sua città, Trani, sarebbe un’altra location perfetta, non crede? «Bella idea, è un altro luogo bellissimo, magari non così conosciuto dal grande pubblico. Trani deve ancora avere il suo momento». L’abbiamo vista nella intensa serie Netflix Tutto chiede salvezza, quali sono i prossimi progetti di Bianca Nappi? «Sono molto legata a quell’esperienza. Una serie sul disagio mentale che ha raccontato un mondo poco conosciuto ma che riguarda molte più persone di quanto si possa pensare. Presto mi vedrete sempre su Raiuno in una Bari noir, molto differente da quella di Lolita, nella serie Il Maresciallo Fenoglio con Alessio Boni, tratta dai romanzi di Gianrico Carofiglio».
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TITOLO: «Viva Rai2!» di Fiorello, una scommessa vinta che triplica gli ascolti medi
DATA: 2023-01-21
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OCCHIELLO: Il programma dello showman in onda di prima mattia è in grado di portare l'ascolto della rete al 15%, una cifra da ammiraglia. E funziona bene anche in streaming
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TESTO: L’aspetto più significativo del programma, in termini di dati, è che riesce a raccogliere un pubblico giovane o molto giovane: quasi 20% di share fra i 15-24enni, per esempio. Ma anche di essere decisamente inter-generazionale (padri, madri e figli), col 22,4% di share sui 55-64enni. Più affezionate sono le donne (16,1% la share sul target), e soprattutto i laureati: 22,3% la share raccolta. Fiorello è anche decisamente nazional-popolare, come si sa: piace in Lombardia (15,5%) così come nella «sua» Sicilia (21,5%), in Emilia Romagna (20%) così come in Abruzzo (15,3%). Insomma, una scommessa vinta, prima ancora che per gli ascolti della mattina (cosa che non guasta), soprattutto per l’identità della rete. Bisognerebbe «spalmare» Fiorello lungo tutta la giornata! (a. g.) In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Geca e iPort Nielsen su dati Auditel
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TITOLO: The Voice Senior, le pagelle: D’Alessio piacione (voto 4), la carica degli 80enni (voto 10)
DATA: 2023-01-21
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OCCHIELLO: La seconda puntata della terza edizione del talent per voci Over strabilia ancora per l’intonazione e le straordinarie storie personali dei concorrenti. La giuria bisticcia il giusto, con Bertè che zittisce il pubblico. Special guest Marcella Bella e un parroco pazzo per i Ricchi e Poveri…
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TESTO: Nella vita ha fatto il restauratore di mobili antichi con nonno Clemente, il rottamatore, l’animatore nei villaggi turistici e poi è saltato sui palchi teatrali insieme a mamma e papà attori, prima di scegliere la strada del rap. Ora Clementino è il pesce spazzino della giuria di The Voice Senior. Pagando lo scotto di essere la “quota giovane”, nessuno dei concorrenti lo sceglie pressoché mai. Lui, per giocare di strategia, è quasi sempre il primo a girarsi. Soprattutto quando capitano i (pochi) più scarsi. Nella speranza di riuscire prima o poi a formare il proprio team di ugole d’oro d’antan. In questa seconda puntata, tenta di fare il mattatore e le prova tutte: si infila una parrucca blu per somigliare a Loredana Bertè, “così magari qualcuno ci casca”. Cerca di blandire chi sale sul palco promettendo giacche e cotillon. Senza ottenere alcun risultato apprezzabile. Infine, grazie ad Alex Sure, la versione over 60 di Damiano dei Maneskin, sciorina una fitta schiera di rime sulle note di Walk This Way dove si pone come Run DMC, mentre il concorrente fa Steven Tyler. E, se non altro, si porta a casa il partecipante più punk di questa edizione. Insieme all’ex Iena Peppe Quintale per cui non si era girato nessun altro. Chi la dura…
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TITOLO: Brooke Shields rivela: «Sono stata stuprata a 20 anni, rimasi congelata»
DATA: 2023-01-21
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OCCHIELLO: L’attrice ha raccontato la terribile esperienza nel documentario «Pretty Baby: Brooke Shields»
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TESTO: Brooke Shields, superstar degli anni ‘80 in film come Laguna Blu, ha rivelato di essere stata stuprata. Lo ha raccontato in Pretty Baby: Brooke Shields, il documentario presentato in anteprima al Sundance Film Festival. L’attrice americana, oggi 57enne, ha denunciato di essere stata violentata quando era una 20enne in cerca di rilancio a Hollywood: non ha detto chi fosse l’aggressore, ma ha raccontato di aver incontrato l’uomo — che conosceva — poco dopo essersi diplomata al college, credendo che si trattasse di un incontro di lavoro per discutere della sua partecipazione a un casting per un nuovo film. L’uomo la invitò nel suo albergo per una cena di lavoro, poi la fece salire in stanza sostenendo di voler chiamare un taxi per lei. Invece la violentò. «Avevo paura di soffocare o qualcosa del genere. Non ho lottato molto, ero assolutamente congelata. Pensavo che il mio no dovesse essere sufficiente. E pensai solo: Cerca di sopravvivere e venirne fuori». Dopo l’aggressione, Brooke Shields ricorda di aver telefonato a un amico che lavorava nella sicurezza che le disse che si trattava di «uno stupro». Ma lei era sconvolta e confusa: «Non sono pronta a crederci», fu l’unica frase che riuscì a pronunciare.
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TITOLO: Margot Robbie dea di Babylon con Brad Pitt, il caso Weinstein, il noir di Garrel, Zoë Kravitz hacker dai capelli blu, Lamborghini story: i film al cinema o in streaming
DATA: 2023-01-21
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OCCHIELLO: Le prime visioni al cinema e le novità delle piattaforme digitali: «Babylon», «Anche io - She Said», «L’innocente», «La ligne: la linea invisibile», «Io vivo altrove!», «Kimi: qualcuno in ascolto», «Lamborghini: The Man Behind The Legend», «Dante», «Minions 2: Come Gru diventa cattivissimo», «Quo vadis, Aida?»
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TESTO: Che Damien Chazelle sia un piccolo Leonardo del cinema è sicuro. Che il suo modo di governare la cinepresa sia seduttivo, ipnotico, magmatico è indubbio. Sul fatto poi che i suoi film rispecchino una frenesia e una bulimia artistica da lasciare di stucco non ci piove. Avrete capito: Babylon è troppe cose tutte insieme per meritare un giudizio sintetico. Cespuglioso come una foresta, nella parte iniziale è un viaggio / odissea alla scoperta dell’età d’oro di Hollywood. Un percorso incantato, benché non nel senso fiabesco del termine, dunque con molte asprezze e una cruda ricerca di realismo post poetico. Un viaggio attraverso la capitale del peccato e l’epoca del Muto, lungo il Sunset Boulevard con Chaplin, Gary Cooper e Fatty, il comico grassone condannato per le sue deviazioni sessuali. Nel fango dei set avventurosi e sciagurati, mentre nasceva il sogno americano trasfigurato dalla magia definitiva del cinema. Un cinema di lacrime e sangue, melodrammatico e bugiardissimo che Chazelle guarda in una duplice, antitetica dimensione. Dentro e fuori, inferno e paradiso. Hollywood Babilonia per davvero, come già molti film hanno sottolineato e come Chazelle ampiamente ricorda aiutato dagli 80 milioni di dollari di budget, lasciando il dubbio che in realtà, in mezzo alla spazzatura, si nasconda un’incondizionata, clamorosa dichiarazione d’amore. L’umore si fa nero nella seconda parte, quando il film diventa il racconto di una discesa, un precipizio, lo spegnersi di una stella segnato dall’avvento del sonoro con il film spartiacque Il cantante di jazz, protagonista Al Jolson (1927). Mentre nella terza tergiversa con simboli, segnali, dolori, cadute e rimpianti limitandosi a uno spot dedicato al cinema che non può morire. Tutto comincia negli Anni Venti, dove un giovanotto messicano di bell’aspetto, Manuel «Manny» Torres (Diego Calva), si arrangia come tuttofare ai margini delle prime produzioni kolossal. Lo seguiremo fino al 1952, quando molt’acqua e molta polvere di stelle sarà passata sotto i ponti. Manny è un tipo sveglio e di buona stoffa ma senza remore morali. Uno che può procurare un vero elefante per una festa pantagruelica e una cinepresa alternativa a un regista nervoso che ha tempo per girare solo fino al tramonto. La festa di cui è il factotum diventa un’orgia chiassosa di suoni, allucinazioni, colori, sniffate. Con droga, alcol, danze estenuanti. E ovviamente sesso. Manny si butta nella mischia e via via conosce il divo Jack Conrad (Brad Pitt) che adombra la figura di John Gilbert, la vivace Nellie LaRoy (Margot Robbie), il trombettista di colore Sidney Palmer (Jovan Adepo), la giornalista comare Elinor St. John (Jean Smart), la disinibita Lady Fay Zhu (Li Jun Li), più tardi farà i conti con il diavolo in persona, guardiano del mondo sotterraneo (Tobey Maguire). Mentre le loro vite si intrecciano fino all’arrivo del sonoro, Manny ama Nellie, che contraccambia ma è rapita dal successo, dai ciak estenuanti, dalle manipolazioni dei produttori. Conrad non sopravvive al cambio di marcia del cinema e riceve la mazzata finale quando di nascosto in un cinema ascolta gli spettatori ridere alle sue battute. Chazelle vive di accelerazioni, stordimenti, cambi di passo. Allude, ammicca, cita. Provoca senza preoccuparsi di essere sgradevole proponendo un messaggio non nuovo: un fiore può nascere anche in un campo di letame. Con il martello di una forma spavalda, ma senza affondare in un esercizio di stile, dà tono a una storia che lega in chiave di melodramma tutta la letteratura sulle star e i loro piagnistei a buon mercato. La vitalità espressiva del regista di Whiplash, La La Land, First Man, che passa da piani sequenza frenetici al musical ai campi lunghi del deserto, coinvolge anche i suoi attori, su tutti Margot Robbie e Brad Pitt alla loro prova migliore. Calva, il terzo lato del triangolo, tiene per 189 agitatissimi minuti l’espressione stupita del piccolo Totò Cascio in Nuovo Cinema Paradiso. Vedere il film in lingua originale è meglio, perché anche il cinguettio dei personaggi contribuisce al doremì della poderosa sinfonia.
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TITOLO: Jeremy Renner, oltre 30 ossa rotte nell’incidente con lo spazzaneve: «Con la fisioterapia diventeranno più forti»
DATA: 2023-01-21
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OCCHIELLO: Il divo pubblica su Instagram una sua foto mentre fa stretching alle gambe durante le sedute di fisioterapia a casa
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TESTO: Jeremy Renner ha rivelato in un nuovo post su Instagram di aver rotto oltre 30 ossa nell’incidente con lo spazzaneve in seguito al quale è stato ricoverato in ospedale con trauma toracico contusivo e lesioni ortopediche. Renner ha anche pubblicato una sua foto mentre fa stretching alle gambe nelle sedute di fisioterapia da casa. «Gli allenamenti mattutini hanno cambiato tutto in questo particolare nuovo anno — ha scritto la star nella didascalia —. Voglio ringraziare TUTTI per i loro messaggi e la premura verso di me e la mia famiglia. Tanto amore e apprezzamento a tutti voi. Queste oltre 30 ossa rotte si ripareranno, diventeranno più forti, proprio come si rinsaldano l’amore e il legame con la famiglia e gli amici». Il divo ha anche aggiunto «Amore e benedizioni a tutti voi».
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TITOLO: Måneskin, Damiano: «Droghe? Non bevo nemmeno gli alcolici», Victoria: «Basta scandalizzarsi per un paio di capezzoli»
DATA: 2023-01-21
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OCCHIELLO: La band romana intervistata dal prestigioso quotidiano britannico. Secondo il quale il gruppo «rappresenta una versione molto moderna del mito del rock’n’roll»
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TESTO: Per il prestigioso «The Guardian», quotidiano britannico che ha dedicato loro la copertina dell’inserto culturale del sabato, i Måneskin «rappresentano una versione molto moderna del mito del rock’n’roll». Nel loro attesissimo terzo album, «Rush! », il primo da quando sono diventati uno dei pochi nuovi gruppi rock a sfondare a livello globale, la band si trova spesso alle prese non solo con la rapidità della loro ascesa (da qui il titolo), ma anche con un relazione complicata con il significato di rock’n’roll nel 2023. «L’intero concetto di musica rock non è conforme a ciò che la società vorrebbe che tu fossi — racconta la bassista Victoria De Angelis —. È ignorare quelle regole inventate ed essere te stesso. Non pensiamo che la vera musica rock riguardi gli stereotipi di sesso, droga e stile di vita rock’n’roll. Riguarda semmai l’espressione e la libertà creativa».
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TITOLO: Lucia Lavia: «Basta distinzione tra i generi, meglio puntare sulla fluidità»
DATA: 2023-01-21
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OCCHIELLO: L’attrice, figlia di Gabriele Lavia e Monica Guerritore, è la protagonista di «Come tu mi vuoi» di Pirandello in scena a Catania. «La scuola di recitazione l’ho trovata in famiglia, come maestri ho avuto i miei genitori»
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TESTO: Il tema della maschera, della doppia identità è ricorrente in Pirandello: «L’essere e l’apparire, la vita e la forma, sono l’essenza dell’attore, che decide di fare questo mestiere, forse perché nella sua vita privata non sta molto bene e quindi gli fa comodo identificarsi in ruoli inventati». Perché Lucia, figlia di Gabriele Lavia e Monica Guerritore, due genitori artisticamente ingombranti, ha deciso di fare proprio l’attrice? «Non mi sono molto distaccata dal mio privato, facendo il loro stesso lavoro: ho debuttato a 13 anni a fianco di mia madre, poi ho avuto come maestro mio padre. Non ho frequentato accademie, la scuola me la sono ritrovata in famiglia e sin da bambina mi divertivo a vestire panni diversi dai miei».
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TITOLO: Ultimo: «La mia sfuriata a Sanremo 2019 per la vittoria mancata? Né fiero, né pentito, ma sono cambiato»
DATA: 2023-01-21
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OCCHIELLO: Il cantante torna al Festival: «A Sanremo si vince in tanti modi, ma l’importante per me è far arrivare a più persone possibili questa canzone»
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TESTO: «Alba» è una canzone senza la classica strofa e ritornello, un crescendo, sia musicale che di pathos interpretativo. «Per me “Alba” rappresenta una crescita artistica, che non vuol dire fare meglio o peggio, ma un cambiamento. È una visione introspettiva che si rispecchia nella presenza del battito del mio cuore usato come una batteria. È un dialogo con me stesso che tende ad aprirsi verso un nuovo inizio che è appunto rappresentato dall’alba. Mi faccio domande quasi primordiali sull’essere umano, che succederebbe se fossimo in un certo modo o in altro, per poi arrivare al momento della disillusione. È vero che poeticamente il tramonto offre di più, vedi Baglioni e Venditti, ma l’immagine dell’alba mi è arrivata addosso e mi ha fatto venire quelle domande». In un passaggio canta «spesso odio la vita mia»: 5 anni di carriera, 55 dischi di platino e tour negli stadi come quello della prossima estate con 250 mila biglietti già venduti… «Non sono un ragazzo che siccome fa questi risultati riesce a sanare certi vuoti. Mi sento sempre tormentato e non so da cosa. Dovrei avere una vita mia, penso alla musica 26 ore su 24, ma ho scelto invece di usarla per crearne una collettiva con i concerti che sono una medicina per me». I vuoti si potrebbero riempire, ma verrebbe meno l’ispirazione, ma anche accompagnarti nella fase adulta… «Ho più paura di riempirli e perdere l’ispirazione».
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TITOLO: I grandi del rock tornano bambini grazie all’intelligenza artificiale
DATA: 2023-01-22
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OCCHIELLO: Un esperimento condotto dall’artista digitale Gil Finkelstein, che ha riportato le rock star indietro di qualche anno. Venti immagini sorprendenti più qualche curiosità sull’infanzia dei rocker più amati della storia
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TESTO: Musica e intelligenza artificiale spesso non si trovano in sintonia. La prima è anima, la seconda è calcolo. Due opposti che non si attraggono e che, anzi, si respingono senza giri di parole. È quanto è successo a Nick Cave, il quale ha ricevuto da un fan un testo prodotto da ChatGPT. Il robot ha cercato di imitare lo stile del fondatore dei Bad Seeds e la reazione del rocker non è stata delle migliori. «Una schifezza! » ha commentato sui social. Se dal punto di vista musicale ancora non ci siamo, c’è chi ha provato ad usare l’intelligenza artificiale per modificare l’immagine dei musicisti più famosi del rock, facendoli tornare bambini. Si tratta dell’esperimento di Gil Finkelstein, designer californiano. Anche Nick Cave è stato riportato indietro nel tempo… ma, da parte sua, ancora nessun commento.
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TITOLO: Giancarlo Magalli torna in tv: «Ho avuto un linfoma, sono dimagrito di 24 chili»
DATA: 2023-01-22
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OCCHIELLO: Il conduttore ha raccontato la sua terribile esperienza a Silvia Toffanin
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TESTO: Tutto era cominciato con un’infezione, quindi la diagnosi di un linfoma: «Un tumore. Ma per fortuna il linfoma appartiene a una categoria di tumori che ha una buona caratteristica: si può curare. Me l’hanno detto subito: la terapia si fa per qualche mese, si fa la chemioterapia e in effetti ora il tumore è scomparso. Sono guarito, ho riperso a fare le normali attività. Mi sto solo sottoponendo a un’ultimissima cura, molto leggera e breve, diciamo una rifinitura». Per Magalli sono stati 7 mesi durissimi, «tra ricoveri a casa e fuori casa; ogni giorno tre iniezioni e otto pasticche; ho passato tanto tempo a letto e quindi ho dovuto fare anche tanta fisioterapia». Accanto a lui sempre le due figlie: «Appena hanno scoperto il linfoma i medici hanno detto: se si cura guarisce; se non si cura tra due mesi muore. Per fortuna a me l’hanno tenuto nascosto. Loro erano terrorizzate. ... Oggi sto bene, non ho problemi a mangiare, a dormire, a camminare. Non speravo di poter arrivare tutto sommato così velocemente a una conclusione positiva». A occuparsi di lui non erano solo le due figlie: «Di me si preoccupavano anche le loro mamme, tutte e due separate da me. Devo ammettere che ho avuto due divorzi da manuale: nessun litigio, niente avvocati né ferri corti. La seconda moglie mi ha sostituito con il cane. .. Ho anche buoni rapporti con i loro attuali compagni: ci vediamo, usciamo insieme. Altro che allargata, siamo una famiglia spalancata».
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TITOLO: La pagella del Mereghetti: «Hometown - La strada dei ricordi» Polanski e Horowitz: viaggio in Polonia per non dimenticare (voto 8)
DATA: 2023-01-22
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OCCHIELLO: Dialogo tra i due sul senso della memoria e sul confronto con il passato
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TESTO: Dall’altra c’è il comportamento opposto di Polanski che cerca nell’ironia e forse anche un po’ nel cinismo la forza per fare i conti col suo passato: quando racconta il funerale del padre, con tutti gli inconvenienti a cui dovette far fronte a cominciare dai becchini completamente ubriachi delle onoranze Bongo (questo l’inspiegabile nome di chi organizzava le sepolture), solo la risata sembra capace di esorcizzare un ricordo che dovrebbe invece scatenare le lacrime. E con la stessa leggerezza un po’ incosciente di chi sa che non può abbandonarsi al dolore dei ricordi, lo vediamo ritrovare il nipote della donna che lo nascose in campagna quando i genitori erano stati deportati. Un atteggiamento apparentemente superficiale ma invece profondamente umano, di chi ha molto sofferto («siamo prodotti del passato» dice Horowitz) e però non vuole smettere di aver fiducia nella vita.
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TITOLO: Morto Mario Pupella, raccontò la Sicilia di Verga e Pirandello a teatro. E fu caratterista in molti film sulla mafia
DATA: 2023-01-22
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OCCHIELLO: L’attore e regista si è spento a Palermo dove dirigeva il Teatro Sant’Eugenio. Al cinema aveva lavorato tra gli altri con Roberta Torre e Ficarra e Picone
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TESTO: «Il nostro direttore artistico Mario Pupella, il nostro faro, nostro amato padre, stanotte ha fatto per tutti il suo ultimo inchino. Applausi papà, fa buon viaggio. Continueremo a renderti onore». Con queste parole pubblicate su Facebook il teatro Sant’Eugenio a Palermo ha comunicato la morte dell’attore scomparso a 77 anni. Pupella, originario di Castelvetrano nel Trapanese, debuttò giovanissimo recitando in «Enrico IV» di Luigi Pirandello. È stato protagonista di diverse opere teatrali di Plauto, Terenzio, Ben Johnson e Molière e anche in teatri greco-romani. Successivamente si è dedicato principalmente ai grandi autori del Novecento, curando la regia e recitando in diversi allestimenti come «L’uomo dal fiore in bocca», «L’uomo, la bestia e la virtù», «Chi ha paura di Virginia Woolf» e «I Malavoglia».
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TITOLO: «Le combattenti», la serie che sembra un grande feuilleton
DATA: 2023-01-22
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OCCHIELLO: «Le combattenti» alle ambizioni autoriali preferisce i colpi di scena, al punto di vista dei militari antepone quello più intimistico delle protagoniste
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TESTO: Quattro punti di vista femminili che s’intrecciano nel rappresentare l’inizio della prima guerra mondiale, nella regione dei Vosgi. Francia 1914: la Grande Guerra è iniziata da appena un mese. Mentre le truppe tedesche avanzano e gli uomini partono per il fronte, quattro donne – Marguerite, Caroline, Suzanne e madre Agnes – ne combattono un’altra di guerra, a pochi passi dallo scenario del fronte: la cura dei feriti, la gestione dei campi e delle officine, i drammi personali. Questa la trama di «Le combattenti» (Netflix). L’aspetto più curioso della serie di Alexandre Laurent è che la scrittura sembra coeva ai fatti narrati, un impianto narrativo che sembra uscito dai grandi feuilleton ottocenteschi: c’è un’infermiera parigina in fuga da un’ingiusta accusa di omicidio, c’è una prostituta «cuore di mamma», c’è una suora che fatalmente deve scontrarsi con la dura realtà che la porterà a mettere persino in discussione la propria fede, c’è un’ex prostituta ora moglie di un industriale alle prese con una fabbrica in crisi e le perfidie della suocera e del cognato.
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TITOLO: Andrea Piazzolla, l’assistente della Lollo dalla Venier: «Il figlio si schierò con l’ex marito: gli ultimi anni una tortura per lei»
DATA: 2023-01-22
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OCCHIELLO: Ospite a Domenica In in apertura di puntata. E la conduttrice gli dice: «Io già ho preso una denuncia, quindi tu ti prendi tutta la responsabilità di ciò che dici oggi»
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TESTO: Sugli ultimi giorni dell’attrice Piazzolla si è espresso così: «Io sapevo che era una corsa contro il tempo che non dovevamo rimandare nulla a domani. Mi sono occupato di tutto, l’ho fatto con onore, come era giusto e doveroso. Fino a che non siamo andati in ospedale giovedì della scorsa settimana. L’ho accompagnata a fare una tac in ospedale e ho chiesto di farla senza contrasto. Ma non lo hanno fatto e quello le ha bloccato i reni. È stato il mio rimpianto. Ho chiamato aiuto e mi hanno detto che non si poteva fare nulla. Le avrei donato i miei anni, pur di vederla altri anni, le avrei dato tutto, non solo un rene. Lei mi ha dato il suo tempo e io ero pronto a darle il mio». Piazzolla ha finito la puntata del programma domenicale di Rai1 tra le lacrime: «L’ultima volta che l’ho vista è stato 24 ore prima che se ne andasse. Ero disperato. L’ultima volta che l’ho vista le ho detto “grazie e scusa”. E ho chiesto al figlio di fare lo stesso. Mi ha risposto: “Io non le devo chiedere scusa di niente».
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TITOLO: «Hometown», ritorno al passato per Roman Polanski e Ryszard Horowitz, scampati all’Olocausto nazista
DATA: 2023-01-22
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OCCHIELLO: Il fotografo polacco, uno dei bambini salvati da Schindler, racconta l’incontro con il regista a Cracovia, al centro del documentario
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TESTO: « HOMETOWN - La strada dei ricordi», prodotto da Èliseo entertainment di Luca Barbareschi con KRK Film, in collaborazione con Vision Distribution e Sky, sarà distribuito nelle sale cinematografiche dal 25 gennaio da Vision Distribution in collaborazione con Europictures. Protagonisti i due artisti, Roman Pola?ski e Ryszard Horowitz, diretti da Mateusz Kudla & Anna Kokoszka - Romer. La narrazione si snoda seguendo i passi di Polanski e Horowitz per le strade di Cracovia: i due amici ripercorrono i luoghi e insieme i primi anni della loro vita, ricordano i momenti drammatici vissuti al tempo dell’occupazione nazista e durante l’Olocausto, quando Polanski era nel ghetto ebraico. Il documentario racconta del regista, che lasciò la città natale da giovanissimo per diventare un cineasta, e di Horowitz, che fuggì alla volta di New York per cominciare quella che sarebbe diventata una straordinaria carriera nel campo della fotografia. Ed emoziona ascoltare ora, dopo decenni, dalle loro voci, sui luoghi che li hanno resi quelli che sono oggi, storie drammatiche e a tratti divertenti, punteggiate dai brevi flashback, i ricordi di due bambini intraprendenti: Polanski che, fuggito dal ghetto, si nascose nella casa di una famiglia contadina ed Horowitz che fu il più piccolo a salvarsi grazie ad Oskar Schindler, l’imprenditore dichiarato «Giusto tra le Nazioni», che lo sottrasse, come tantissimi altri ebrei, alla deportazione
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TITOLO: Lollobrigida, l’ultima intervista: «Rigau? Dovrebbe stare in galera. Mio figlio? Non ci sta con la testa»
DATA: 2023-01-23
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OCCHIELLO: L’attrice scomparsa attaccava molto duramente l’ex marito e Milko Skofic
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TESTO: Nel corso dell’intervista l’attrice aveva parlato anche del rapporto con suo figlio Milko, dicendo: «Io lo avrei aiutato è chiaro, ma lui pensava solo al tennis. .. Non è riuscito mai a fare un lavoro serio, io gli ho comprato una casa grande alla Camilluccia, dopo un po’ di tempo non c’era più, loro se la sono venduta. Volevano un’altra casa? No volevano i soldi. Anche i soldi poi dopo non c’erano più. Lui non ci sta con la testa e non gli puoi affidare nulla. Avrebbe venduto tutto il giorno dopo, io ho cercato di educarlo il meglio possibile ma lui mi evitava e il nostro rapporto non è stato facile».
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TITOLO: «Temptation Island», Federico Rasa indagato per danneggiamento: calci, minacce e insulti in ospedale
DATA: 2023-01-23
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OCCHIELLO: Sui social l’ex concorrente dell’edizione 2021 ha poi voluto dare la sua versione dei fatti, accusando i medici del Civico di Palermo di averlo tenuto in attesa diverse ore, mentre le sue condizioni peggioravano a causa di una reazione allergica
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TESTO: Superato il triage con il codice verde e fatta la prima visita, l’uomo è rimasto su una barella per circa un’ora e ha poi iniziato a mostrarsi insofferente, offendendo e minacciando il personale sanitario. «Cercava lo scontro con la guardia giurata. Ce l’aveva con medici e infermieri. “Fate tutti schifo”, diceva», ha raccontato al sito una persona presente in ospedale. Poco dopo tre amici che erano con lui sono entrati nel pronto soccorso e hanno cominciato a seminare il caos, mentre Rasa - probabilmente ripreso dalle telecamere del nosocomio - avrebbe preso a calci un carrello e una porta, rompendo una bacchetta in metallo. A quel punto il personale ha deciso di chiamare il 112 e, una volta sul posto, gli agenti hanno sentito i testimoni e acquisito le immagini della videosorveglianza, mentre gli amici di Rasa sono scappati e sono ancora in attesa di identificazione.
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TITOLO: Teatro alla Scala, un carro armato per il ritorno dei «Vespri siciliani»
DATA: 2023-01-23
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OCCHIELLO: L’opera ambientata durante la Seconda guerra mondiale. Il regista: «È una metafora dei conflitti di oggi»
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TESTO: «Ma oggi, lontane le istanze risorgimentali e tanto più l’insurrezione siciliana di mille anni fa, per ridare ai Vespri quel segno di attualità che tanto premeva a Verdi è necessario spostare l’azione in realtà a noi più vicine» prosegue il regista argentino che alla Scala firma il suo quinto titolo dopo Lucrezia Borgia, La forza del destino, Sansone e Dalila, Trovatore. «Ripensando al fattore scatenante della rivolta siciliana, 12 spose rapite e violentate dai francesi nel giorno delle nozze, mi è venuto in mente il romanzo di Moravia, La ciociara, poi trasferito al cinema da De Sica. Un sopruso emblematico di tanti altri. Le “ciociare” sono state purtroppo tantissime, a fine guerra donne, uomini e bambini sono stati dati in premio alle truppe coloniali francesi che hanno potuto fare di loro quel che volevano. Stupri di gruppo la cui memoria la storia tende a rimuovere perché compiuti con il placet degli alleati. In guerra la distinzione tra buoni e cattivi è solo di comodo. Crudeltà e brutalità imperano su tutti i fronti».
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TITOLO: Caso Lollobrigida, il romanzo popolare costruito da Mara Venier
DATA: 2023-01-23
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OCCHIELLO: Nel suo salotto di Rai1, la conduttrice ha ripercorso gli ultimi anni di vita dell’attrice secondo la logica degli sceneggiati tv
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TESTO: Come le grandi dive, Gina ha trasformato gli ultimi anni della sua vita, il suo «Sunset Boulevard», in una grande film che l’amica Mara si è incaricata di mandare in onda a puntat
e, secondo la logica degli «sceneggiati» tv. C’è un matrimonio per procura poi disconosciuto, c’è la lite con il figlio, c’è il figlio che accusa Piazzolla di aver stipulato contratti di acquisto di auto e moto di lusso, tra cui Ferrari, Mercedes e Ducati, c’è la Cassazione che ha sancito un amministratore di sostegno, contro la volontà dell’attrice. E c’è molto altro ancora, tra cui un testamento. Mara interpreta un duplice ruolo, quello della narratrice e quello della giustiziera per costruire una narrazione avvincente e canonica, alimentando le fantasticherie del «lettore del popolo», «inteso come colui che, affetto da complesso di inferiorità sociale, si culla in fantasie su concetti di vendetta e punizione dei colpevoli di mali sopportati» (Gramsci).
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TITOLO: «Pièce Noire», Affinito riporta Moscato alla Sala Assoli
DATA: 2023-01-23
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OCCHIELLO: Una moderna fiaba dark abilmente mossa tra psicoanalisi, thriller e leggerezza. Fino al 22 gennaio. Con Anita Mosca, Luciano Dell’Aglio, Domenico Ingenito, Rino Rivetti e Angela Dionisia Severino
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TESTO: «Se ne inferiva, allora, direttamente la seconda intuizione: quella, cioè, di una sorta di dichiarata e barocca (meta) teatralità, cui tuttavia soggiace, da ambiguo trompe-l’oeil, un funesto e disperante motivo esistenziale, l’eterno dilemma dell’essere (o diventare) sé, di ‘individuarsi’ e ‘debuttare’ in un mondo percosso da coazioni e castrazioni. Il terzo, ausiliare, elemento era, infine, la polisemanticità/plurisignificanza della lingua moscatiana, una vera e propria partitura musicale che avvalorava le oscillazioni interpretative del testo tra realistico e simbolico, tra esplicito e irreale. In definitiva, dunque: una specie di moderna fiaba dark abilmente mossa tra psicoanalisi, thriller e leggerezza; un ambivalente gioco rappresentazionale, comico e grottesco, teso tra verità e finzione, come all’inizio di un grande sogno, che interroga il rapporto tra mondo interiore ed esteriore con la forza di una parola esplosa, tenendo sempre, al suo interno, il cuore pulsante di un’umanità febbrile e disarmante».
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TITOLO: Beatrice Rana, da bimba prodigio a star del pianoforte. «Mi notò Abbado, mi piacciono i Maneskin»
DATA: 2023-01-23
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OCCHIELLO: La musicista salentina si racconta: festeggia i suoi 30 anni e alla Scala apre la stagione della Filarmonica. «Il mio idolo? Martha Argerich: amo il suo modo di fare musica»
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TESTO: Ieri la messa in onda su Rai5 di un suo concerto all’Auditorium Toscanini di Torino con l’Orchestra della Rai, domani l’inaugurazione di stagione a Milano con la Filarmonica della Scala. È un compleanno in musica per la salentina Beatrice Rana, la pianista italiana più famosa nel mondo che oggi compie trent’anni. «Spegnerò le candeline al Piermarini durante le prove, fantastico! », esclama la musicista di Copertino, che presto debutterà con la Chicago Symphony Orchestra e i Wiener Symphoniker. Genitori musicisti (Vincenzo Rana e Maria Pina Solazzo sono entrambi docenti di conservatorio), Beatrice ha iniziato molto presto con il pianoforte, a 4 anni. Qual è il suo primo ricordo? «Mamma che prende gli spartiti dei Notturni di Chopin dalla libreria e le prime suonate a quattro mani con papà». A parte loro, chi si accorse del suo talento? «Il maestro Pastore, che era stato l’insegnante di mamma. Dopo avermi sentita ad un concorso le disse: “guarda che questa bambina non è normale”». Poi cosa successe? «Al concorso Muzio Clementi mi notò Marcello Abbado. Avevo 9 anni. Anche Francesco Libetta scommise su di me, facendomi suonare il Concerto di Bach al Miami Piano Festival di Lecce». E siamo alla formazione col suo mentore, Benedetto Lupo. La più grande lezione ricevuta? «Mi ha insegnato l’onestà intellettuale nei confronti della musica e del pubblico». È vero che le chiedeva di registrarsi e riascoltarsi? «Era obbligatorio ad ogni lezione. Mi ha aiutato a sviluppare un orecchio critico». Oggi si riascolta dopo un concerto? «Non solo, registro anche le fasi di studio». Un atteggiamento da perfezionista. «Solo riascoltandosi con un orecchio “esterno” si possono stabilire le giuste proporzioni dell’esecuzione». A 18 anni il successo a Montreal, poi il secondo posto al Van Cliburn. Quanto contano i concorsi? «Non sarei qui se non vi avessi partecipato. Vivendo a Lecce era l’unico modo per farsi conoscere nel circuito». Con sua sorella Ludovica, violoncellista in grande ascesa, c’è competizione? «La prossima settimana suoniamo insieme a Roma, all’Accademia di Santa Cecilia. Nella nostra famiglia abbiamo sempre fatto squadra». Quali sacrifici ha dovuto compiere da adolescente? «Nessuno, per la musica. Però ho un cruccio: aver trovato a scuola dei professori che volevano ostacolarmi. Fosse stato per alcuni, non avrei dovuto partecipare al concorso di Montreal». Quale qualità si attribuisce? «In quanto perfezionista, l’intransigenza. Non amo scendere a compromessi, che forse è un po’ impegnativo per chi mi sta intorno». Il difetto? «Sempre l’intransigenza (ride, ndr) ». Un idolo? «Martha Argerich: amo il suo modo di fare musica, la sua creatività. La considero “la” donna pianista». A proposito di donne pianiste, il 3 febbraio esce per la Warner il disco dedicato ai Concerti dei coniugi Schumann. Si sente visionaria come Clara Wieck? «Nel non vedere limiti sì. Quest’incoscienza mi permette di pensare “oltre”». Sfide aperte? «Desideri, direi: suonare il Secondo Concerto di Brahms e un intero libro del Clavicembalo ben temperato di Bach». Avendo in mente Glenn Gould? «È stata una delle più grandi infatuazioni, quand’ero piccola. Mi ha profondamente segnato». Il Salento non è solo pizzica. «Col festival ClassicheForme che dirigo a Lecce sto cercando di dire questo. E anche che la classica non è solo musica per vecchi». Può darci qualche anticipazione della prossima edizione? «Si terrà dal 17 al 23 luglio e tra gli ospiti ci saranno il flautista Emmanuel Pahud e il violoncellista Mario Brunello». Uto Ughi ha detto che i Maneskin sono un insulto alla cultura e all’arte. «Forse l’affermazione è provocatoria, ma queste prese di posizione non fanno bene alla classica. E, tra l’altro, i Maneskin a me piacciono molto».
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TITOLO: “Nice Party Nice People”, la disco-acquario di Luca Sivelli al Bocs Museum
DATA: 2023-01-23
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OCCHIELLO: Dal 28 gennaio in collaborazione con Vladimir Costabile, una riflessione subacquea sulla società e i comportamenti imposti
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TESTO: Ne è scaturito un video, col sound design di un altro docente dell’Accademia, Vladimir Costabile, che sarà il focus dell’esposizione al Bocs Museum e lo sarà in duplice modalità. Giocando su prospettive e rifrazione della luce, un acquario al centro della sala amplificherà il filmato in maniera mutevole, a seconda del punto di osservazione dello spettatore. L’acquario si animerà p come un’installazione in realtà aumentata “dal vivo”, senza l’ausilio di filtri digitali. Inoltre, Sivelli porta al Bocs anche tre grandi tele dipinte con rifiuti organici, quelli dei pesci, alghe secche o altro materiale di scarto «da toccare con mano». Curano l’allestimento i docenti dell’Accademia Simona Caramia e Giuseppe Negro. L’esposizione sarà inaugurata il 28 gennaio dalle 11 e sarà visitabile fino a fine febbraio dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19; sabato dalle 9 alle 13. Il Bocs Museum è a Cosenza, in piazza Tommaso Campanella, 22, all’interno del Complesso Monumentale di San Domenico.
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TITOLO: «Mare Fuori», torna in tv la serie sui ragazzi di Nisida. Il cast: «Vogliamo cantare la nostra sigla a Sanremo»
DATA: 2023-01-24
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OCCHIELLO: La serie di successo con Carolina Crescentini, girata a Napoli ed ispirata alle storie dei giovani detenuti, su RaiDue dal 15 febbraio e in anteprima su RaiPlay dal 1 febbraio Nel cast nuovi attori
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TESTO: L’ideatrice Cristiana Farina racconta la genesi di questa serie di grande successo: «Lavoravo alla fiction Un posto al sole quando visitai Nisida. Fu un’esperienza forte che mi suggerì di scrivere alcune puntate ambientate lì. Rimasero in un cassetto, poi sono diventate Mare Fuori. ?La serie è firmata da lei con Maurizio Careddu, coadiuvati nella sceneggiatura da Luca Monesi e Angelo Petrella): «L’Istituto di detenzione minorile è una bolla in cui “ragazzi interrotti” hanno la possibilità di capire chi sono e cosa vogliono al di là di cosa sono stati fuori da quelle mura. Nella terza stagione i nostri protagonisti sono cresciuti. La scoperta dell’amore è la rotta che li conduce alla scoperta di nuovi aspetti di sé stessi. Continenti sinora inesplorati. Nuovi personaggi faranno il loro ingresso nell’Ipm, come Giulia, una trapper appartenente ad una gang milanese. O i fratelli Di Meo che insieme a Dobermann, un amico extracomunitario di colore, entrano in prigione per aver devastato un ospedale. Le pagine di cronaca nera ogni anno che passa si riempiono di tragici eventi che vedono protagonisti ragazzi giovani e spietati. Il fallimento di un minore è il fallimento di un adulto. I protagonisti di Mare Fuori sono giovani ma il loro urlo rabbioso e violento è rivolto a noi adulti e mettersi in ascolto è un nostro dovere». «La storia - dice il regista Ivan Silvestrini - punta sempre più in alto, il cast ha ormai un affiatamento e un’alchimia che mi hanno permesso di approcciarmi alla narrazione visiva libero da qualsiasi canone. Ho mosso la macchina da presa cercando di attenermi al mio principio guida, ovvero di essere sempre, in ogni momento alla “distanza perfetta” dai personaggi. Durante il montaggio ho pianto a dirotto». Cast e ragazzi sono stati accolti dal direttore del centro di produzione Antonio Parlati, efficace botta e risposta tra attori e studenti sui temi più tosti, dalla violenza di genere alla malattia mentale, infine l’emozionante coro della sigla scritta da Matteo Paolillo (il cattivissimo Edoardo Conte): «L’ho creata per lavorare sul mio personaggio, poi l’ho inviata nella chat del cast, è piaciuta a tutti ed è diventata la sigla». E la richiesta fatta all’ad della Rai è stata questa: «Ora vogliamo cantarla sul palco di Sanremo». E Amadeus difficilmente dirà di no. Intanto gli sceneggiatori hanno quasi finito di scrivere la quinta stagione e certamente sarà realizzata anche la sesta che ancora in gestazione.
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TITOLO: Guendalina Tavassi finisce in ospedale in codice rosso. «Mai visto tanto sangue»
DATA: 2023-01-24
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OCCHIELLO: Grande spavento per la 37enne influencer romana che, dopo essere tornata a casa dal parrucchiere, ha avuto una brutta emorragia dal naso ed è svenuta. Ricoverata d’urgenza al pronto soccorso, ora sta meglio
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TESTO: «Nonostante le maledizioni sono ancora qui. Dopo il parrucchiere, ho deciso di farmi vedere pure in ospedale», ha continuato a scherzare la Tavassi in una successiva video-story, nella quale ha spiegato ai fan cosa le sia successo. «Ero tornata a casa e di punto in bianco mi comincia a uscire il sangue dal naso tipo rubinetto aperto per 10 minuti e non si fermava più». A commento del filmato la 37enne influencer romana ha poi aggiunto di essere svenuta per il troppo sangue perso («mai visto così tanto sangue in vita mia, per fortuna mi hanno fatto entrare subito in codice rosso»), ma di sentirsi molto meglio. «Mi hanno fatto una flebo e mi hanno tenuto là, ora mi gira un po’ la testa e mi viene da vomitare, ma è tutto ok», ha concluso la Tavassi che, in una terza storia, ha mostrato ai follower come ha poi trascorso la serata: distesa a letto, con hamburger e patatine, guardando l’ultima puntata del Grande Fratello Vip, dove suo fratello Edoardo è fra i concorrenti.
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TITOLO: Grande Fratello Vip, le pagelle: Onestini, tale madre (voto 2), Goich rinasce (voto 9)
DATA: 2023-01-24
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OCCHIELLO: La ventinovesima puntata è stata all’insegna di (presunta) mitomania generale e poderosi pali in diretta. In pratica, nessuno fa goal. Un casto Spinalbese ripiega sulla lavanda dei piedi, mentre Daniele Dal Moro perde la brocca. Oriana fine pena mai…
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TESTO: Non è più il pistolero di una volta. L’ex di Belen Antonino Spinalbese ora ci va piano. Dopo essere stato per mesi il più desiderato (e poi detestato) dalle Vippone, forse ha imparato la lezione. «Sono sempre andato subito in sesta, adesso voglio andare in prima», così risponde al conduttore Alfonso Signorini che gli fa notare l’interesse che palesa nei suoi confronti la coinquilina Nicole Murgia. Non che il diretto interessato non se ne fosse accorto, certo. Per una volta, però, non l’ha trascinata subito in alcova, sordo agli inviti di lei che lo spronano «a farsi due coccoline in camera da letto». «Non sono stata fortunata come Belen», lamenta la donna, mesmerizzata dalla beltà del marcantonio spezzino già in tempi non sospetti: «Quando aveva 18 anni, mi capitò di andare a farmi fare i capelli da lui, era già bellissimo». La strada dei complimenti sembra, però, essere un vicolo cieco. Non ne può più nemmeno Signorini: «Di sentir dire quanto sia bello Antonino, ho piene le tasche». «Io di pieno ho ben altro», risponde allusivo l’hair stylist più bramato della Casa. Nonostante tale pienezza, Murgia riesce ad avere accesso ai solo piedi del bel Vippone: gli fa una lavanda-pedicure e poi, su richiesta, procede con la depilazione dei di lui quadricipiti. Nuova fiamma o estetista aggratis?
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TITOLO: «Babylon», la delusione per le nomination agli Oscar: è lui il grande sconfitto
DATA: 2023-01-24
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OCCHIELLO: Il film di Chazelle è in corsa solo per tre nomination, in una frammentazione di titoli che sembra voler includere piuttosto che escludere
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TESTO: Per il resto le nomination di questa novantacinquesima edizione degli Academy Awards non si discostano molto dai recenti Golden Globes, di cui probabilmente riproporranno anche alcuni premi, Kate Blanchett e Colin Farrell su tutti. In testa c’è «Everything Everywhere All at Once» con undici nomination, poi a pari merito «Gli spiriti dell’isola» e «Niente di nuovo» con nove candidature, «Elvis» con otto, «The Fabelmans» con sette, «Top Gun: Maverick» e «Tár» con sei e «Black Panther: Wakanda Forever» con cinque; segue «The Avatar: La via dell’acqua» con quattro nomination (tre «tecniche» più quella per il miglior film, anche se è facile prevedere che non sarà lui ad arrivare primo) e poi tutti gli altri che devono accontentarsi di due o tre nomination, a cominciare da «Babylon», che si può considerare il grande sconfitto di questa edizione: tre nomination ma nessuna davvero pesante.
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TITOLO: Antonio Pappano, da Vienna l’ultima tournée come direttore musicale dell’Orchestra di Santa Cecilia
DATA: 2023-01-24
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OCCHIELLO: «Diciotto anni insieme, è come nei matrimoni, abbiamo condiviso gioie e dolori, i momenti di tensione e i successi». Andrà con lo stesso incarico alla London Symphony: «Ci sarà un altro ritmo di lavoro, due programmi a settimana e poi si va in tour»
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TESTO: Sarà un caso o forse no, l’ultima tournée di Antonio Pappano come direttore musicale dell’Orchestra di Santa Cecilia (due settimane in quattro paesi) comincia a Vienna, culla della musica. Alla Konzerthaus, 10 minuti di applausi. Prokofiev, Sibelius e il Concerto in sol di Ravel. Al posto di Martha Argerich, che ha avuto un’aritmia, il pianista islandese Vikingur Olafsson. «Se Martha è scatenata e imprevedibile, lui ha un suono più interiorizzato, un’energia diversa, è raffinato, accattivante in altro modo». Non sarà facile il compito di chi, dalla prossima stagione romana, sarà chiamato a sostituirlo. I suoi predecessori, Sinopoli, Gatti, Chung, avevano arato il terreno. Ma quello che si è costruito nei 18 anni di Pappano, l’empatia artistica e umana, è qualcosa di unico. Si è davvero creata una famiglia. «Come nei veri matrimoni si condividono gioie e dolori, i momenti di tensione e i successi. Io, che non ho figli, la vedo così. I figli imparano dai genitori e viceversa. Il nostro lavoro è di ascoltare».
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TITOLO: Premi Oscar 2023, le nomination. Maestri e outsider, in lizza anche Alice Rohrwacher
DATA: 2023-01-24
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OCCHIELLO: Record per «Everything Everywhere All at Once». Farrell e Blanchett favoriti tra gli attori. Spielberg tra i migliori registi. Candidato Signoretti per il make up di «Elvis»
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TESTO: Sarà Everything Everywhere All at Once, epopea psichedelica da una lavanderia fino al multiverso dell’eroina Michelle Yeoh, opera dei registi Kwan e Scheinert, ormai noti come i Daniels, il film da battere nella 95ª edizione degli Oscar. Undici le nomination conquistate, tra cui le più pesanti: miglior film, regia, attori, Michelle Yeoh e i non protagonisti Ke Huy Quan (il ragazzino di Indiana Jones e il tempio maledetto) e la figlia Stephanie Hsu, oltre a Jamie Lee Curtis. Nove candidature per Gli spiriti dell’isola
di Martin McDonagh (arrivato da Venezia 79 dove è stato premiato Colin Farrell, favorito per la statuetta) e, una delle poche sorprese, il tedesco Niente di nuovo sul fronte occidentale di Edward Berger, targato Netflix. Buon risultato per Elvis di Baz Luhrmann, per cui è in gara — oltre al protagonista Austin Butler — anche il nostro Aldo Signoretti (make up). Alice Rohrwacher con il cortometraggio Le pupille strappa una nomination che pesa, visto che la cinquina dei registi è tutta al maschile, dopo le vittorie di Chloe Zhao e Jane Campion nel 2012 e 2022. Sono Steven Spielberg con l’autobiografico The Fabelmans, Martin Mc Donagh, Todd Field per Tár e Ruben Östlund, già Palma d’oro a Cannes 75 con The triangle of sadness. Ma tra i dieci miglior film, accanto ai blockbuster Avatar 2 e Top Gun: Maverick c’è Women Talking della canadese Sarah Polley.
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TITOLO: Fedez fa una battuta su Emanuela Orlandi («Non l’hanno mai trovata») e poi scoppia a ridere. Bufera social: «Patetico buffone»
DATA: 2023-01-24
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OCCHIELLO: Nell’ultima puntata del «Muschio Selvaggio», condotto dal marito di Chiara Ferragni e dallo youtuber Luis Sal, c’era ospite il giornalista Gianluigi Nuzzi, a cui è stata posta una domanda sulla ragazza scomparsa in Vaticano nel 1983
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TESTO: Prima che Nuzzi potesse rispondere, è però intervenuto Fedez. «Innanzitutto possiamo dire? Non l’hanno mai trovata, la stanno ancora cercando», ha commentato il rapper, facendo seguire alle sue parole una fragorosissima risata. «Questo sarebbe black humor? », ha chiesto il giornalista, non nascondendo un evidente fastidio per l’uscita scriteriata. «Mantenere una poker face in questo momento…. », ha commentato lo stesso Sal, chiaramente in imbarazzo. «Scusami, mi faceva troppo ridere», ha chiosato Fedez, rendendosi conto della gaffe e aggiungendo subito dopo «e non fa ridere», prima di cambiare discorso.
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TITOLO: Ciro Priello, Fabio Balsamo e gli altri: ecco le curiosità sui The Jackal
DATA: 2023-01-25
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OCCHIELLO: Dal 25 gennaio alle 21.30 su Tv8, torna una nuova edizione di “Name That Tune – Indovina la canzone” con la conduzione di due membri del gruppo. Un team che si è ampliato nel corso del tempo
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TESTO: Dal 25 gennaio alle 21.30 su Tv8, torna una nuova edizione di “Name That Tune – Indovina la canzone” con Ciro Priello e Fabio Balsamo dei “The Jackal “ alla conduzione. E proprio i The Jackal sono un gruppo comico che ha conquistato prima il web con video e parodie virali e poi ha sedotto cinema e televisione poi ha sedotto cinema e televisione. I fondatori sono Francesco Ebbasta, Ciro Priello e Simone Ruzzo e Alfredo Felco. Ai quattro storici membri si sono aggiunti un vero e proprio team di oltre 20 persone e, soprattutto, nuovi volti protagonisti, come Gianluca Fru, Fabio Balsamo e Aurora Leone
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TITOLO: Cinema, al via la XIII edizione di AstraDoc
DATA: 2023-01-25
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OCCHIELLO: Dal 27 gennaio al cinema Astra di Napoli con “Three Minutes – A Lengthening” di Bianca Stigter. In sala Andrea Mazzucchi, Titta Fiore, Guido D’Agostino, Titti Marrone e Ciro Raia
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TESTO: La XIII edizione di “Astradoc - Viaggio nel Cinema del Reale” sarà divisa in due parti, la prima dal 27 gennaio al 17 marzo e la seconda dal 24 marzo al 12 maggio 2023. Tra i prossimi appuntamenti, il 3 febbraio ci sarà “Via Argine 310” di Gianfranco Pannone che, dopo la prima alla Festa del Cinema di Roma, tornerà all’Astra per presentare il suo documentario sulla vicenda della ex Whirlpool - con la voce narrante di Alessandro Siani - insieme agli operai della fabbrica, a Maurizio de Giovanni e al musicista Daniele Sepe. Il 10 febbraio, invece, ci sarà “Se fate i bravi” di Stefano Collizzolli e Daniele Gaglianone, visto all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, con gli autori presenti per accendere nuovamente le luci sui tragici fatti del G8 di Genova del 2001. Il 17 febbraio, ancora un emozionante ritratto di uno dei cantautori italiani più amati con “Franco Battiato – La voce del padrone” di Marco Spagnoli che sarà introdotto dal direttore del Campania Teatro Festival Ruggero Cappuccio. Il 24 febbraio si resta nel campo dei biopic musicali con l’ultimo straordinario documentario sul grande David Bowie dal titolo “Moonage Daydream” di Brett Morgen, accolto da lunghissimi applausi al Festival di Cannes dello scorso anno. Il 3 marzo, invece, una serata dedicata alla vita di Franco Grillini, storico leader di ArciGay e della comunità Lgbti, che sarà in sala per presentare il doc “Let’s Kiss” con il regista Filippo Vendemmiati e il presidente di Arcigay Campania Antonello Sannino. Il 10 marzo ci sarà il delicato e toccante omaggio di Charlotte Gainsbourg alla madre Jane Birkin con “Jane by Charlotte”, mentre il 17 marzo la prima parte si chiuderà con l’interessante ultimo film di Giovanni Piperno “Cipria” presentato al recente Torino Film Festival e incentrato sulle storie di alcune donne durante la seconda guerra mondiale.
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TITOLO: Tutti pazzi per Checco Zalone, caccia al biglietto per «Amore+Iva», per lo show a Bari all’Arena della Vittoria
DATA: 2023-01-25
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OCCHIELLO: Lo spettacolo del comico di Capurso è in programma per l’8 e il 9 settembre prossimi Sul portale TicketOne, i biglietti vanno da 34,50 euro agli 80,50 euro
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TESTO: Strategia che nei fatti si è rivelata vincente. Ogni iniziativa di Zalone ha comportato in maniera quasi naturale il sold out al botteghino. A fine 2022 aveva fatto registrare il tutto esaurito a Milano, Bari non poteva andare diversamente. È partita la caccia al biglietto. O meglio, alla prevendita. I ticket sono in circolazione da ieri e la corsa ad accaparrarseli è iniziata. Prezzi tutt’altro che popolari. Sul portale TicketOne, i biglietti vanno da 34,50 euro agli 80,50 euro. Il tour «Amore + Iva» viene raccontato come «uno spettacolo totalmente inedito in cui musica, racconti, imitazioni e parodie saranno accompagnati dall’inconfondibile ironia di uno degli artisti più caleidoscopici e amati dal pubblico italiano». Nel corso dello show scritto con Sergio Maria Rubino e Antonio Iammarino, prodotto da Arcobaleno Tre e Mzl con l’organizzazione generale di Lucio e Niccolò Presta assieme a Gianmarco Mazzi, sono stati inseriti i «cavalli di battaglia» di Zalone. Non manca ovviamente un nuovo capitolo della comicità che ha reso Zalone famoso in questi anni. Si partirà da Putin per arrivare a Mina e Celentano, da Vasco Rossi fino anche al maestro Riccardo Muti.
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TITOLO: Un ritratto di Elon Musk: genio, folle o entrambe le cose?
DATA: 2023-01-25
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OCCHIELLO: Le descrizioni sono discordanti: è un visionario utopista o un miliardario spregiudicato che ci trascinerà in un mondo da incubo. Lo spiega il documentario « Elon Musk, il mondo ai miei piedi»
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TESTO: Tutte le volte che guardo un documentario su Elon Musk mi chiedo se sia un genio o un folle, o entrambe le cose. Le descrizioni sono discordanti: è un visionario utopista, un imprenditore che si è fatto da solo fino a creare imprese di importanza mondiale, un abile industriale che ha saputo approfittare del sistema dei finanziamenti statali, un miliardario spregiudicato che ci trascinerà in un mondo da incubo. Una cosa è certa: è l’uomo più ricco del mondo con 190 miliardi di dollari di patrimonio. Elon Musk, il mondo ai miei piedi
è un docufilm prodotto da 72 Films e distribuito da Fremantle che racconta come Musk sia arrivato dal Sud Africa fino alla Silicon Valley correndo dei rischi incredibili. Una storia enigmatica, avvincente e controversa, che ripercorre i momenti chiave della sua carriera, dalle sue prime start-up tecnologiche fino a Tesla, Space X e, più recentemente, Twitter (Nove e Discovery +).
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TITOLO: Luce “Selen” Caponegro: “In me convivono due donne”
DATA: 2023-01-25
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OCCHIELLO: In un monologo andato in onda durante “Le Iene” di martedì 24 gennaio, l’ex diva dell’hard ha detto: “Non rinnego quello che è stato ma rivendico il diritto al cambiamento”
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TESTO: Luce prosegue dicendo di sapere che è stata una “scelta scomoda e folle” ma secondo lei sono proprio queste scelte che meglio rappresentano le persone. “Tutti dovremmo avere il coraggio di scegliere, chi vogliamo essere” prosegue ammettendo che “quando 23 anni fa ho lasciato il mondo dell’hard ho fatto un’altra scelta scomoda, e ho vissuto nell’ombra del mio personaggio”. Caponegro poi aggiunge come nemmeno 14 anni di teatro e tv siano serviti per far dimenticare Selen. “E’ stato frustrante ma mi ha fatto riflettere” dice “così invece che mettere Selen in un angolo l’ho accolta dentro di me”. Parte poi il racconto dell’apertura di un centro estetico e come oggi in lei convivano Luce e Selen: “Ho iniziato a dedicarmi alla cura delle donne, come se tutta l’attenzione che avevo dedicato agli uomini, ora è riservata alle donne” ha concluso.
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TITOLO: Sanremo, caso Zelensky. Proteste da Vauro a Moni Ovadia. Previsto un corteo al Festival
DATA: 2023-01-25
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OCCHIELLO: Sabato 11 febbraio, nell’ultima serata della kermesse canora, Amadeus proporrà una intervista (registrata) al Presidente dell’Ucraina
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TESTO: Seppur indirettamente, anche Beppe Grillo contesta l’idea di Zelensky al Festival di Sanremo: «Possibile che i governi e i parlamenti occidentali votino per la continuazione della guerra, facendo passare l’idea che con quel voto rendono più vicina la pace? ». Lo ha scritto su Facebook Beppe Grillo invitando a leggere l’analisi di Torquato Cardilli sul conflitto russo ucraino, pubblicata sul suo blog. Il comico ne riporta alcune frasi: «Ma come si fa a dare fiducia e credito a un Capo di Stato che da un anno, collegato dal suo bunker, partecipa ad ogni consesso internazionale e assiste impassibile alla distruzione del suo paese, alla morte di una generazione di giovani? ». Grillo contesta Zelensky che «ha chiesto di apparire sul palcoscenico dell’Ariston, durante il festival di Sanremo, grazie alla mediazione con Amadeus condotta da Vespa che lo ha intervistato. Puro spettacolo! ».
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TITOLO:
DATA: 2023-01-25
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OCCHIELLO:
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TESTO: Rivalità? «Nessuna. Quando uno di noi non è in scena, si mette in quinta ad ascoltare gli altri. Ci diamo consigli, le brutte esperienze si hanno con i colleghi scarsi». Gelosie per i camerini? «Nessuna, giuro, anche se il mio è il più grande! ». La russa Anna e la lettone Elina con la parrucca nera, al debutto come Amneris, la figlia del faraone sconfitta in amore, avevano già cantato insieme, anche a Vienna: «Sono due guerriere». Voci stupende, ruoli e registri diversi, ma la competizione in scena la vivono. Di cosa parlate tra voi? «Io e Jonas della comune passione per gli orologi. Ma i cantanti sono noiosi, parlano solo di opera. Anna abita a Vienna ed è molto brava in cucina, soprattutto nell’insalata russa che però loro chiamano in un altro modo. Oppure andiamo qui di fronte a Il Sole, il ristorante italiano di Aki Nuredini che è un po’ la casa dei musicisti. All’inizio Anna sembra schiva, distante, sulle sue; se la conosci è semplice e diventa la donna più generosa del mondo». Parlate del black face, il volto dipinto oggi al centro delle polemiche sul razzismo? «Siamo tutti d’accordo con Canio che nei Pagliacci dice che il teatro e la vita non sono la stessa cosa. Il movimento della cancel culture non c’entra nulla col teatro, ma pensiamo a Jago che definisce Otello il selvaggio dalle gonfie labbra. Allora cancelliamo Shakespeare. Bisogna andare all’opera con lo spirito di chi vuol ridere o piangere, non si tratta di sensibilità». Lui, come Amonasro, ha un costume «vecchio stampo e i capelli un po’ ingrigiti», e soltanto la matita sotto gli occhi: «Nessuno mi ha parlato del trucco, ma lui è etiope, ed io, etiopi bianchi non ne vedo. E’ una polemica ingiusta».
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TITOLO: Luisa Ranieri: «Gli attori noti italiani vivono male i ruoli “da secondo” se la star è una donna»
DATA: 2023-01-25
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OCCHIELLO:
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TESTO: di Andrea Nicastro, inviato, e Redazione Online
Secondo il segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa dell'Ucraina Oleksii Danilov «la Russia intensificherà gli attacchi e l'Ucraina attende le tanto necessarie consegne di armi promesse dagli alleati occidentali»
- Il marine ucraino: «I russi arrivano a ondate, i Leopard sono essenziali. Impareremo in fretta, la guerra accelera tutto» di Andrea Nicastro, nostro inviato a Kiev; - Perché i tank Leopard e Abrams non bastano all’Ucraina (e cosa non abbiamo capito) di Federico Rampini
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TITOLO: «Matinee» compie 30 anni: un film dimenticato sul mondo che rischiava il conflitto nucleare
DATA: 2023-01-26
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OCCHIELLO: Joe Dante, con budget contenuto, celebrava a suo modo il tramonto della stagione dei b-movies
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TESTO: Vive di un profluvio ininterrotto di citazioni: musicali (nella colonna sonora di Jerry Goldsmith aleggiano anche i temi musicali -arrangiati da Dick Jacobs- di almeno una decina di famosissimi B-movie, da “Il mostro della laguna nera” a scendere), metatestuali (il “RumbleRama” è un omaggio di Dante ai fantasiosi e circensi sistemi dai nomi bizzarri -come “Emergo” o “Percepto”- con cui William Castle presentava i suoi prodotti; il ridicolo “duck and cover”, inefficace rimedio antinucleare su cui l’attivista ante litteram Sandra ha da ridire era stato già stato stigmatizzato ironicamente con documenti di repertorio da “The Atomic Cafe”, 1982, di Loader & Rafferty) e ovviamente cinefile (la trama del fittizio “Mant! ” è un patchwork di “Tarantola” di Jack Arnold, “Assalto alla Terra” di Gordon Douglas, “L’esperimento del dottor K” di Kurt Neumann; ma ci sono strizzate d’occhio sparse ai live action Disney, ai cartoon Warner dei Looney Tunes, ai fumetti Marvel…); e il cast, capitanato da un John Goodman in forma strepitosa (ma attenzione alle sequenze con la straordinaria e sempre sottostimata Moriarty), è in complice sintonia con gli intenti di Dante. Che con “Matinee” riuscì (inascoltato: ebbe scarsi risultati commerciali globali) non solo a sottolineare con leggerezza e profondità e uno sguardo ad altezza di adolescente come il mondo degli “adulti” sia un concentrato di fobie decisamente meno tranquillizzante delle innocue “paure” del Cinema, ma anche, con impareggiabile lucidità ideologica, a descrivere meglio di chiunque altro la necessità di consumo globale ed esorcizzante di quel grande “film” che, nell’epoca in cui “Matinee” è ambientato, la realtà stessa era diventata. Quando la prospettiva ravvicinata dell’apocalisse nucleare era comunque così immaginificamente astratta da essersi fusa nell’immaginario collettivo americano con la stessa “pop culture” che aveva generato.
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TITOLO: Gina Lollobrigida, Javier Rigau in tv: "Piazzolla l’ha abbandonata negli ultimi giorni: in ospedale è arrivata denutrita”
DATA: 2023-01-26
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OCCHIELLO: L’ex marito dell’attrice racconta la sua verità anche sulla questione del matrimonio falso. E attacca Andrea Piazzolla, factotum della Lollo
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TESTO: L’ex marito di Gina Lollobrigida, Javier Rigau si sfoga sul tema del patrimonio dell’attrice a “Mattino Cinque”, con Federica Panicucci: “Io non ho nessun diritto, è stato copiato il contratto del 1957 di Sophia Loren”. Rigau, in diretta tv, chiarisce la sua posizione sulla questione che sta emergendo dopo la morte della grande diva, e va all’attacco di Andrea Piazzolla, factotum della Lollo: “Io sono vedovo da quando Gina è morta, ma non ho alcun diritto su un patrimonio che era più piccolo del mio, prima che arrivasse Andrea Piazzola” dichiara lo spagnolo che aggiunge “Non ho diritto nemmeno alla “legittima”. Gina ha voluto copiare il contratto di matrimonio firmato da Sophia Loren nel 1957 quando ha sposato Carlo Ponti. Lo ha copiato per evitare scandali. ‘Se trovo una formula che ci consenta di sposarci? ’ mi aveva detto Gina nel 2008 a Pietrasanta e dopo quattro mesi ha deciso di adottare la formula di Sophia Loren”.
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TITOLO: Pasqualino Maione, ex cantante di «Amici» e la battaglia contro la meningite post Covid: «Mi ha preso il cervello e il midollo»
DATA: 2023-01-26
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OCCHIELLO: L’ex concorrente del talent Mediaset si è affacciato su TikTok dopo una lunga assenza per raccontare la malattia
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TESTO: «Ciao a tutti, ormai manco su TikTok da cinque mesi. Purtroppo sono stato poco bene, ho avuto un problema di salute abbastanza serio che mi ha allontanato un po’ dai social - ha detto Maione, terzo classificato alla settima edizione di «Amici» -. No, non sono ingrassato. È l’effetto delle medicine, del cortisone, perché sono in terapia e sto affrontando una grande battaglia verso la patologia che purtroppo mi ha preso il cervello e il midollo osseo. Ho avuto una meningite post Covid che è stata presa in tempo grazie ai medici del Vanvitelli che ringrazio tantissimo. Mi tengono tutt’ora sotto terapia e stanno cercando di farmi vivere al meglio e guarire al più presto. La strada è ancora lunga però ce la faremo»
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TITOLO: La concorrente prodigiosa di «Don’t Forget the Lyrics»
DATA: 2023-01-26
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OCCHIELLO: Il game show a tema musicale dedicato alle parole dei testi delle canzoni più amate dagli italiani
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TESTO: Non so se la mia attenzione nasce dal contrasto tra la mia scarsa preparazione musicale (a memoria ricordo quelle tre o quattro canzoni che hanno una forte valenza sentimentale) e la memoria prodigiosa di Virginia. Sta di fatto che se lavorassi in tv farei attenzione a questa ragazza e punterei due soldi su di lei. Spulciando nell’archivio, scopro che Virginia ha un piccolo passato televisivo, una partecipazione a «The Voice of Italy» su Rai2 che non ha lasciato segno ma che è indice del suo amore e della sua volontà. Ogni volta che Corsi le chiede come spenderà il montepremi la risposta è sempre la stessa: «Li userò per imparare meglio la musica». È accompagnata dalla madre (in un’occasione può intervenire per portare un aiuto) che dà l’impressione, per come canticchia, di conoscere anche lei uno sprofondo di canzoni. Madre e figlia hanno perso marito e fratello e si sono rifugiate nella musica per tentare di suturare la ferita.
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TITOLO: Lance Kerwin, morto l’ex baby star di «Le notti di Salem»
DATA: 2023-01-26
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OCCHIELLO: A dare l’annuncio della scomparsa, di cui non sono state rese note le cause, la figlia Savanah
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TESTO: L’attore statunitense Lance Kerwin, baby interprete di popolari telefilm come «Squadra emergenza», «La casa nella prateria» e «Sulle strade della California» e protagonista della miniserie «Le notti di Salem», è morto all’età di 62 anni nella mattina di martedì 24 gennaio a San Clemente, in California. L’annuncio della scomparsa, senza specificare le cause del decesso, è stato dato dalla figlia Savanah a «The Hollywood Reporter». Nel 1976 Kerwin aveva interpretato il giovane di personaggio di John Curtis nel film per la tv «The Loneliest Runner» di Michael Landon. Ha poi vestito gli stessi panni del ragazzo che amava correre nella serie tv «James» lanciata nel 1977 e durata 20 episodi.
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TITOLO: Justin Bieber vende diritti musicali per oltre 200 milioni dollari
DATA: 2023-01-26
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OCCHIELLO: L’accordo, annunciato da Hipgnosis Songs Capital, copre l’intero catalogo della pop star prima del 31 dicembre 2021, pari a 290 brani pubblicati
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TESTO: Come si vociferava da settimane, Justin Bieber, 28 anni, ha venduto i diritti musicali sul suo catalogo di canzoni per oltre 200 milioni di dollari. Lo riporta il «Wall Street Journal». La star del pop ha firmato con Hipgnosis Songs Capital, sostenuta da Blackstone, e segna l’ennesima acquisizione di un catalogo musicale di successo, così come avvenuto per altri artisti come Bruce Springsteen e Bob Dylan. L’accordo è stato annunciato da Hipgnosis martedì 24 gennaio (ma senza rivelare i dettagli della vendita anticipati dal «Wall Street Journal»), e copre l’intero catalogo di Bieber prima del 31 dicembre 2021 pari a 290 brani pubblicati. Con l’accordo concluso, Hipgnosis ottiene la quota di diritti di Bieber in alcuni dei suoi più grandi successi, tra cui «Baby», «What Do You Mean», «Sorry» e «Love Yourself».
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TITOLO: Geolier, il rapper di Secondigliano: «Canto i disagi della periferia»
DATA: 2023-01-26
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OCCHIELLO: Ha debuttato alla n°1 in classifica con il suo ultimo album: «Devo fare rumore per tutti quelli che non riescono a farsi sentire»
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TESTO: Suo padre gli ha insegnato il valore dell’onestà e del sacrificio, «anche quando è più facile andare a sparare che a lavorare. Me lo ripeteva spesso, tanto che un pezzo dell’album, Ricchezza, è ispirato proprio a questa frase». Non se la sente di giudicare chi ha fatto scelte diverse, però. «A Napoli può essere davvero difficile. Se il lavoro ci fosse sono sicuro che i ragazzi se lo terrebbero stretto, ho amici che pur di fare qualcosa si accontentano di consegnare la spesa per pochi euro. Ma se devi spaccarti la schiena e fare comunque la fame, è normale che ti venga il dubbio: ne vale la pena? ».
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TITOLO: Heather Parisi e i suoi amori: i due matrimoni, le figlie Rebecca e Jacqueline e i gemelli avuti a 50 anni
DATA: 2023-01-27
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OCCHIELLO: Le tappe della vita sentimentale della showgirl che il 27 gennaio compie 63 anni
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TESTO: «Venivo guardata come un’aliena, forse per via degli occhi azzurri o per via dei capelli lunghi fino al sedere, per la mia esuberanza o per il mio accento. Questo mi faceva sentire ammirata e mi affascinava». Nata a Los Angeles il 27 gennaio 1960 Heather Parisi proprio oggi compie 63 anni. La showgirl, che ha fatto sognare (e ballare) gli italiani al ritmo di «Cicale» e «Disco bambina», vive con la sua famiglia - il marito Umberto Maria Anzolin e i gemelli Elizabeth e Dylan, nati nel 2010 - ad Hong Kong, ma il ricordo dei suoi primi anni in Italia (arrivò nel nostro Paese nel 1978, appena diciottenne) è ancora vivido: «C’era gioia di vivere ed entusiasmo e sincera ammirazione per chi veniva da un mondo diverso - raccontava nel 2019 al Corriere -. C’era voglia di copiare stili di vita nuovi, c’erano rispetto e curiosità».
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TITOLO: È morta Odele Ventimiglia, figlia dell’attore dei «Sopranos» John Ventimiglia: aveva solo 25 anni
DATA: 2023-01-27
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OCCHIELLO: La ragazza era diventata mamma di una bambina tre mesi fa. Le cause della morte non sono state divulgate
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TESTO: Odele Ventimiglia, figlia dell’attore John Ventimiglia, star dei «Sopranos», è morta ad appena 25 anni, tre mesi dopo essere diventata mamma. La sua scomparsa, avvenuta il 12 gennaio scorso, è stata annunciata in un recente post su Facebook dalla madre, Belinda Cape: «Ho il cuore spezzato nel dover annunciare il funerale della nostra cara Odele - ha scritto Cape -. Sua sorella Lucinda e io siamo state travolte dai messaggi di sostegno e amore che abbiamo ricevuto e dai vostri ricordi di quanto Odele fosse benvoluta. È stata amata tantissimo e lascia un enorme vuoto nelle nostre vite».
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TITOLO: «Scarface». Latte in polvere al posto della cocaina e Michelle Pfeiffer ferisce Al Pacino: i 21 segreti
DATA: 2023-01-27
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OCCHIELLO: Il film, diretto nel 1983 da Brian De Palma, è il remake di quello del 1932 di Howard Hawks. Scene cult (come quella della motosega nella palazzina, oggi una farmacia) e boom di incassi
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TESTO: "Scarface" (stasera su Sky Cinema 2 alle 21.15, domani alle 06.15, 13.55, 18.25 e 21.15 , domenica alle 13.55), pellicola diretta nel 1983 da Brian De Palma, remake dell'omonimo film del 1932 diretto da Howard Hawks, è un cult senza tempo Il film di De Palma, sceneggiato da Oliver Stone, si svolge a Miami negli anni '80. Il protagonista è l'esule cubano Tony Montana, interpretato da un insuperabile Al Pacino. Il profugo, sbarcato in Florida, costruisce un vero e proprio impero grazie al commercio di stupefacenti. Dopo essersi sbarazzato del boss Frank Lopez (Robert Loggia) e averne sposato la compagna Elvira (Michelle Pfeiffer), Montana finisce nel mirino dell'Fbi. Sopraffatto dalla morbosa gelosia per la sorella Gina (Mary Elizabeth Mastrantonio) e dalla dipendenza dalla cocaina, finisce giustiziato nella sua villa dall'esercito del narcotrafficante boliviano Sosa (Paul Shenar). Indimenticabile il finale in cui Montana, strafatto di cocaina e con un fucile d'assalto M16 tra le braccia, è colpito da innumerevoli proiettili, sfonda la balconata e finisce in piscina. «Scarface» è un film con un gran ritmo, ricco di suspense e scene spettacolari. Criticato per l'eccessiva violenza, è una parabola sul potere che diventa presto cult. Ottima la performance al botteghino. Costato 25 milioni di dollari, ne incassa 66. Ultima curiosità in ordine di tempo che lo riguarda, la palazzina della celebre scena della motosega è diventata una farmacia. Ma non è l’unica, eccone numerose altre
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TITOLO: Milena Smit, nuova diva del thriller: indago sulle paure dei genitori
DATA: 2023-01-27
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OCCHIELLO: L’attrice lanciata da Almodóvar: la maternità tra i miei temi preferiti
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TESTO: Il thriller si regge su molti temi: «Viene affrontato, ad esempio, come ci si ricostruisce da un trauma — racconta Castillo —. Nella serie si vedono diversi modi di affrontare il dolore e tutti credo che generino molta empatia. C’è poi un messaggio di fondo: pensiamo di avere la felicità sotto controllo quando le cose vanno bene, ma tutto può cambiare in un istante. Succede in mille modi: un incidente, un licenziamento, una rottura, una malattia, la morte. Il dolore è sempre in agguato». «Nella serie c’è una parte di intrattenimento ma vengono toccati anche tematiche molto delicate e importanti come la maternità, la violenza sessuale, il coraggio, la solitudine — gli fa eco Smit — Credo che esorcizzare la paura sia un buon modo per superarla. .. Abbiamo cercato di realizzare una serie che rispetti l’anima del romanzo. Speriamo che coloro che hanno letto il libro adoreranno la serie e coloro che guarderanno la serie apprezzeranno poi anche il libro». Conclude l’attrice: «Per cinque mesi mi sono dedicata a questa serie, costruendo un rapporto inteso con tutti quelli che erano sul set. Mi dedico sempre con grande curiosità al mio lavoro ma quello che lo spettatore non vede mai è il rapporto che si crea dietro le quinte. Ed è quello che ho amato di più».
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TITOLO: Finazzer Flory, un docufilm ispirato da pensieri e parole di Pasolini
DATA: 2023-01-27
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OCCHIELLO: Sabato 28 gennaio a Casarsa della Delizia (Pordenone) presentazione dell’opera che indaga, attraverso le voci di un’umanità trasversale, cos’è l’amore
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TESTO: Quarantasei interviste sul tema dell’amore ispirate da pensieri e parole di Pier Paolo Pasolini (1922 - 1975). Si intitola «Altri comizi d’amore» il docufilm diretto da Massimiliano Finazzer Flory presentato in anteprima, accompagnato da letture del regista, sabato 28 gennaio alle 20.45, a Casarsa della Delizia (Pordenone), paese della madre di Paolini, Susanna Colussi, dove il poeta visse dal 1943 al 1950, e oggi sede del Centro Studi a lui intitolato. Prodotta da Movie&Theater in collaborazione con Rai Cinema, l’opera, spiega il regista, «è uno sguardo da dentro gli occhiali da sole di Pasolini, una visione in bianco e nero per un’estetica che livella senza differenze di ceto e di colore su un tema: cos’è l’amore? ». Le voci che abitano il docufilm appartengono a un’umanità trasversale: compagni di classe dell’autore di «Ragazzi di vita» e studenti di oggi, cantanti, scrittori, preti francescani e homeless, travestiti e attrici hard. «Volti sconosciuti — sottolinea Finazzer Flory — e volti che lo hanno conosciuto come Blasco Giurato, Ornella Vanoni, Fulvio abbate, Maria Rita Parsi, insieme a ragazzi e ragazze dei nostri giorni». L’ingresso alla proiezione è libero. Prossimo appuntamento il 5 marzo alla Cineteca di Milano, con introduzione del critico cinematografico Gianni Canova.
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TITOLO: «Eredi della Shoah», il valore della memoria e il rischio dell’oblio
DATA: 2023-01-27
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OCCHIELLO: Il problema della trasmissione della memoria è visto con uno sguardo di rapinosa lucidità e di affettuosa partecipazione nel documentario ideato e scritto da Roly Kornblit e Gianfranco Scancarello e diretto da Francesco Fei
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TESTO: A guidare la narrazione è Kornblit, che con la sua storia personale e familiare parte da Tel Aviv, città in cui è nato e cresciuto, alla ricerca di sei «nipoti della Shoah» che vivono in Italia, suo paese di adozione. Eredi di un passato che li accomuna. Quando i sopravvissuti sono tornati a casa, per anni non hanno voluto parlare della loro terribile esperienza, come se l’orrore fosse troppo grande per essere raccontato. Poi, poco per volta, sono diventati testimoni dell’atrocità e dell’abisso in cui l’uomo a volte è capace di precipitare; adesso se ne stanno andando. Chi manterrà viva la memoria? C’è una cerimonia molto toccante: ogni superstite dei campi di sterminio sceglie un nipote cui affidare il compito di raccontare ancora quei terribili eventi e gli consegna una «candela della memoria» da tenere idealmente sempre accesa. Sei nipoti raccontano sei storie perché il ruolo della riparazione non venga assunto dall’oblio.
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TITOLO: Colin Farrell da Oscar: la mia rivincita con «Gli spiriti dell’isola»
DATA: 2023-01-27
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OCCHIELLO: Difficile risalita dopo il flop di «Alexander»: «Leggevo le recensioni e mi vergognavo. Le mie sopracciglia? Si muovono indipendentemente da me: mi aiutano a recitare»
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TESTO: Fare l’attore è il destreggiarsi su una corda tesa dalla quale è tanto facile cadere quanto è difficile rialzarsi. Ne sa qualcosa l’irlandese Colin Farrell la cui carriera, lanciata da Joel Schumacher, ha rischiato di essere irrimediabilmente rovinata da Oliver Stone, che nel 2004 lo volle protagonista del flop Alexander: «Leggevo le recensioni e mi vergognavo di me stesso». Scelte rigorose e registi intelligenti (Woody Allen, Terry Gilliam, Yorgos Lanthimos) gli hanno consentito di rialzarsi. Ora finalmente arrivano i riconoscimenti. Gli spiriti dell’Isola, in Italia dal 2 febbraio, lo vede tornare a recitare con Brendan Gleeson, diretto da Martin McDonagh come ai tempi di In Bruge – la coscienza dell’assassino. The Banshees of Inisherin, questo il titolo originale, gli ha appena fatto ottenere una nomination agli Oscar come migliore attore.
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TITOLO: Mara Sattei: finita «La dolce vita», canto un amore tossico
DATA: 2023-01-27
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OCCHIELLO: «Il testo di Damiano David (Maneskin) nasce da una storia vera e mi ha colpito subito perché ha dentro qualcosa di profondo»
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TESTO: Sofisticata, uno stile da lady D, Mara (all’anagrafe le iniziali di nome e cognome sono invertite, Sara Mattei) vuole mostrare un altro lato di sé all’Ariston: «Mi piace la mia parte elegante, ma ho tante sfaccettature, sono anche una ragazza di 27 anni che arriva da un contesto semplice». Nella canzone il tempo, i minuti del titolo che la protagonista vorrebbe diventassero duemila ore, segna la difficoltà dell’uscire da una relazione tossica: «È la storia di una donna che prende coscienza di ciò che è stato e che ha bisogno di un lavoro profondo per rinascere». Mara non dimenticherà i minuti del debutto all’Ariston, ma per ora quelli più importanti della sua vita sono stati altri: «Il giorno in cui ho lasciato il mio vecchio lavoro di commessa in una profumeria a Fiumicino per la musica.
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TITOLO: «Come eravamo», Robert Redford indossò due paia di mutande per «difendersi» da Barbra Streisand nelle scene di sesso
DATA: 2023-01-27
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OCCHIELLO: Un libro del critico teatrale Robert Hofler racconta alcuni retroscena del film di Sydney Pollack del 1973, che valse all’attrice la sua seconda nomination all’Oscar, rivelando inoltre che l’attore non voleva saperne di recitare con la collega
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TESTO: Dal canto suo la Streisand era «follemente infatuata» dell’attore e tentò quindi in tutti i modi di conquistarlo, indossando persino un bikini per la loro prima scena di sesso. Per tutta risposta Redford - all’epoca felicemente sposato con la sua prima moglie, Lola Van Wagenen, madre dei suoi 4 figli - si infilò invece «due paia di mutande attillate» per proteggersi dalle eventuali avance dell’attrice e pretese che la scena non fosse troppo spinta. Sempre il libro rivela poi che l’attore si sarebbe rifiutato di dire la battuta «Stavolta andrà meglio» nella seconda scena di sesso del film, perché teneva che la gente avrebbe creduto che lui fosse un fallimento a letto anche nella vita reale. «Redford non è mai stato male a letto - spiega Hofler - quindi non poteva esserlo neanche il suo personaggio». A dispetto di tutte queste difficoltà, il film divenne però un successo al botteghino e si era persino parlato di un possibile sequel, ma ancora una volta fu Redford a mettersi di traverso.
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TITOLO: Jennifer Lopez: «Fortunatamente il mio matrimonio (con Ben Affleck) è stato più tranquillo di quello sul set»
DATA: 2023-01-27
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OCCHIELLO: Da venerdi 27 su Amazon Video il film «Matrimonio esplosivo», una commedia romantica con protagonisti la stessa cantante newyorchese e Josh Duhamel
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TESTO: «Fortunatamente il mio vero matrimonio è stato molto più tranquillo». Il film ha il pregio - o il difetto, dipende dai punti di vista - di riportare al pubblico le commedie romantiche che negli anni Novanta avevano decretato il successo al cinema della cantante pop di origini portoricane. Racconta di una facoltosa famiglia che si riunisce in un luogo esotico per celebrare il matrimonio di Darcy (JLo) e Tom (Josh Duhamel). La cerimonia però viene interrotta da una banda di pirati. Jennifer Lopez non è l’unica musicista prestata al cinema nel film. C’è infatti anche Lenny Kravitz in un insolito, losco ruolo. Completano il cast Jennifer Coolidge, recentemente premiata ai Golden Globes per la serie tv «The White Lotus» e Sonia Braga che nel 1983 girò Gabriela accanto a Marcello Mastroianni.
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TITOLO: Michielin e Incontrada, Aurora Ramazzotti e Jolanda Renga: brufoli e sovrappeso, quando gli haters ti insultano
DATA: 2023-01-28
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OCCHIELLO: La cantautrice è l’ultima vittima degli attacchi sui social. Simona Ventura la difende e lo psicologo Lancini mette in guardia: la rete è un mondo aperto che può essere pericoloso
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TESTO: Ed è proprio la sua mentore, Simona Ventura, conduttrice «saggia» e donna combattiva a scendere in campo non solo per difendere Francesca, ma anche per stigmatizzare questo fenomeno. «Io gli odiatori non li filo perché non li leggo, ma capisco che ormai sia uno tsunami cruento. Le ragazze ci soffrono, ma devono capire che sono quattro imbecilli. A Francesca dico che gli haters ce l’hanno con lei non per i brufoli, ma perchè è brava. Ci si scatena contro il talento: non si è più in grado di accettare la meritocrazia. Sono invidiosi. Io ho scoperto Michielin e so quanto è brava, potrebbe scrivere una splendida canzone contro gli odiatori, la farebbe benissimo». Quindi in generale alle ragazze cosa consiglierebbe? «Reagire è giustissimo, ma devono sapere che la vita è altrove, bisogna tornare con i piedi per terra. I social sono importanti ma si tratta di una realtà virtuale».
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TITOLO: Buy, Mastandrea e l’angelo Servillo, l’aereo impazzito di Gerard Butler e altri 8 film: il weekend nelle sale e in streaming
DATA: 2023-01-28
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OCCHIELLO: Le prime visioni al cinema e le novità delle piattaforme digitali: «Il primo giorno della mia vita», «A letto con Sartre», «The Plane», «Profeti», «Un matrimonio esplosivo», «JUNG_E», «Anna Frank e il diario segreto», «La scuola cattolica», «Ti mangio il cuore», «Amanda»
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TESTO: Va apprezzato il coraggio con cui Paolo Genovese, il regista di Perfetti sconosciuti, il film entrato nel Guinness dei primati per il maggior numero di remake della storia del cinema, ben diciotto, affronta il tema più scottante, reso drammatico dall’incubo combinato crisi & lockdown: il confine tra la vita e la morte, o meglio tra la voglia di vivere e la voglia di morire. Quindi, la ricerca della felicità, il desiderio di essere amati e riconosciuti e l’ombra della depressione, lo svanire del soffio vitale. Non facile, no. Serviva profondità, capacità di analisi e di scrittura, anche se il film parte armato in quanto riprende il fortunato romanzo di Genovese per Einaudi del 2018. E lo affina, lo arrota, lo sviluppa, rendendolo ancora più malinconico e aspro, se possibile, rispetto alla matrice attraverso lo schema, carissimo a Genovese, del confronto / scontro in un perimetro psicanalitico / soprannaturale / pirandelliano di un gruppo di personaggi esemplari, in clamorosa crisi di autostima, travolti dal peso di esistere. In una Roma di pioggia dolente e persistente, di anime in pena e gentili salvatori, un angelo caduto dal cielo (Toni Servillo) raccoglie quattro suicidi, compiuti o sul punto di esserlo: 1) la campionessa di ginnastica Emilia (Sara Serraiocco), una farfalla che non vola più, “l’eterna seconda” finita su una sedia a rotelle dopo un volteggio sbagliato; 2)il coach motivazionale Napoleone (Valerio Mastandrea), che ha ridato energia a intere platee, ma adesso, ignorando l’amore della moglie (Elena Lietti), si sente svuotato, inutile; 3) la poliziotta Arianna (Margherita Buy) che vive nel ricordo della figlia sedicenne, Olivia, stroncata da una rara malattia cardiaca, e si fa dilaniare dal dolore scansando le attenzioni del compagno di turno Max (Giorgio Tirabassi); e 4)il piccolo Daniele (Gabriele Cristini), sfuggito alle aggressioni dei bulli e spinto dai genitori a diventare un fenomeno del baraccone social con 900mila follower su YouTube: Daniele ha appena inghiottito quaranta ciambelle in barba al diabete e all’insulina e ora si trova intubato in un letto d’ospedale. I quattro fantasmi avranno sette giorni di tempo, sospesi in un limbo che non è né vita né morte, per recuperare i cinque sensi, diventare visibili al mondo, imparare finalmente a volare. Non aspettatevi il solito lieto fine: i paragoni con La vita è meravigliosa di Frank Capra sono tutti impropri e pretestuosi. La cinepresa di Genovese scava e sorvola: vigila sul malessere senza sconti, evitando le pagine strappalacrime e tenendosi a distanza dalla retorica dei walking dead. Come in The Place, il regista chiude i suoi personaggi in una dimensione teatral-metafisica e li costringe a scorticarsi con le proprie paure, la solitudine, i rimpianti, le nostalgie inarrestabili. Li spinge a scoprire il più fragile, a ritrovare una speranza, un’alternativa, una second life. La sceneggiatura, scritta da Genovese a quattro mani con Rolando Ravello, Paolo Costella e Isabella Aguilar, è un’alternanza di alti e bassi, di squarci di luce e oscurità: nei dialoghi, in cui la recitazione è volutamente sottolineata, nelle situazioni e nelle prospettive. Pastoso, spiazzante, profondo, fin troppo lungo e didascalico, Il primo giorno della mia vita è un confortante segnale della vitalità del cinema italiano in questa difficile fase di risalita. Gli attori sono tutti in forma, compresi nei loro ruoli, emozionati e spesso emozionanti. Curiosità: non perdete l’occasione di vedere Toni Servillo volare. Difficile che capiti ancora.
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TITOLO: Le fiction e il potenziale degli ascolti in streaming
DATA: 2023-01-28
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OCCHIELLO: Le serie attraggono un pubblico ampio e trasversale. Ed è la Rai a dominare la classifica dei più visti della settimana in prime time
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TESTO: All’inizio di questo 2023 è ancora la fiction il genere più capace di attrarre un pubblico ampio e trasversale, generando appuntamenti rituali nel palinsesto. E, ancora una volta, è la Rai a dominare la classifica dei più visti della settimana in prime time proprio con due serie «returning», giunte rispettivamente alla seconda e alla settima stagione. L’appuntamento con la fiction la domenica o il giovedì è così forte da arricchirsi di visioni «di recupero» (definite di «catch-up») anche in streaming, portando attenzione al portale RaiPlay, un vero tesoro che potrebbe essere potenziato e valorizzato: speriamo che lo capiscano, a partire dal prossimo Sanremo. Al vertice della classifica dei più visti della settimana c’è naturalmente «Le indagini di Lolita Lobosco 2», con 5.277.000 spettatori medi, e una share del 27,75%.
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TITOLO: La parabola di Chef Rubio, da star della tv agli insulti via social
DATA: 2023-01-28
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OCCHIELLO: Diventato famoso con il programma «Unti e bisunti», lo chef ha presto virato verso altri temi, iniziando a commentare fatti di politica estera, inanellando gaffe e denunce
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TESTO: Nonostante il successo, l’attenzione di chef Rubio si è presto spostata dai fornelli ad altre tematiche, su cui si è espresso a più riprese attraverso i social, dove ha un grande seguito. Dopo aver collaborato con Amnesty International, ha rotto i rapporti con l’associazioni dopo alcune sue esternazioni rivolte a Selvaggia Lucarelli definite misogine dallo stesso ente. Non solo. Lo chef si è spesso avventurato in esternazioni riguardanti la politica estera, vedendosi recapitare per questo più di una denuncia. In particolare, a più riprese Rubio ha definito Israele come uno Stato «immondo» che non dovrebbe esistere, solidarizzando con il popolo palestinese, tra insulti e riflessioni prive di logica storica. Accusato di essere un antisemita, lui ha sempre rimandato l’accusa al mittente, dicendo di non avercela con gli ebrei ma «con gli sionisti». Tra questi, avrebbe di fatto incluso anche Liliana Segre, colpevole a suo avviso di aver taciuto sulle «malefatte» israeliane.
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TITOLO: «Il laureato» in tv. Dustin Hoffman molesto e Gene Hackman licenziato: ecco i 15 segreti del film
DATA: 2023-01-28
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OCCHIELLO: La pellicola, diretta nel 1967 da Mike Nichols, è ispirata all’omonimo romanzo di Charles Webb. Oscar per la migliore regia e indimenticabile la colonna sonora di Simon & Garfunkel
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TESTO: Stanotte va in onda (alle 1.35 su Sky Cinema Drama) «Il laureato», pellicola diretta nel 1967 da Mike Nichols e ispirata all’omonimo romanzo di Charles Webb. Il protagonista è Ben Braddock (Dustin Hoffman), giovane benestante che dopo aver terminato il college torna a casa in California. Durante la festa di laurea conosce Mrs Robinson (Anne Bancroft), moglie del socio d’affari di suo padre, e inizia una relazione con lei. Ma poi conosce Elaine (Katharine Ross), figlia di Mrs Robinson, e se ne innamora, contraccambiato. L’ex amante cerca di contrastare la relazione, ma quando si rende conto che il rapporto sentimentale è più che solido, si vendica raccontando tutto a sua figlia che decide di lasciare Ben. Quest’ultimo non si perde d’animo e farà di tutto per riconquistarla. «Il laureato» è un film avvincente e di gran ritmo che fotografa lo spirito anticonformista dei giovani dell’epoca e anticipa le ribellioni del ’68 nei college americani. I protagonisti sono particolarmente ispirati e la storia conquista pubblico e critica. Indimenticabile la scena finale e le musiche di Simon & Garfunkel. Al botteghino è un successo straordinario: costato 3 milioni di dollari, ne incassa 105 (il più grande successo della stagione negli Usa) e diventa presto cult. Il film riceve anche 7 nomination agli Oscar e una statuetta per la migliore regia. In attesa della messa in onda, ecco 15 cose che forse non sapete.
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TITOLO: Selvaggia Lucarelli attacca i Måneskin: «Cresciuti come oche destinate al foie gras»
DATA: 2023-01-28
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OCCHIELLO: Nel suo podcast «Il sottosopra», la giornalista riflette sul successo «gonfiato» della band romana. E parla di una «crisi» tra il frontman Damiano David e la bassista Victoria De Angelis
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TESTO: «La sensazione — sostiene Lucarelli — è che siano cresciuti troppo in fretta. Una crescita così veloce come quella delle oche destinate al foie gras. Non più liberi di mangiare quello che vogliono, ma ingozzati in modo artificiale dal sistema per finire sulle nostre tavole». Il trionfo all'Eurovision, trampolino di lancio di Damiano e compagni verso la notorietà al di fuori dei confini domestici, ha cambiato radicalmente la vita della band. A partire dall'addio nel 2021 a Marta Donà, storica manager del gruppo, con l'intento di «internazionalizzare» la band, iniziando così a ottenere il vero successo, diventato in un lampo, mondiale. Secondo quanto riferisce Lucarelli nel suo podcast, la loro musica ora passa in secondo piano: «L’asticella del troppo si è alzata sempre di più. Le lingue, le foto svestiti, il trucco, gli strumenti spaccati sul palco, i baci fluidi, tutto già visto. ..».
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TITOLO: Måneskin, «Rush!» conquista le classifiche: è numero uno in 7 Paesi
DATA: 2023-01-28
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OCCHIELLO: Il nuovo album della band romana, pubblicato lo scorso 20 gennaio, si posiziona al primo posto in Italia, Francia, Giappone, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera e Lituania
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TESTO: La discografia dei Måneskin conta attualmente 320 certificazioni a livello mondiale, con 18 dischi di diamante, 253 dischi di platino e 48 dischi d'oro. La band è candidata ai Grammy Awards 2023 nella categoria Best New Artist, dopo aver chiuso uno strepitoso 2022: tra i prestigiosi riconoscimenti ricevuti, ci sono Favorite Rock Song agli American Music Awards con «Beggin'» e Best Alternative Video agli Mtv Video Music Awards per il videoclip di «I Wanna Be Your Slave» (la prima volta in assoluto per un artista italiano), brano che si è aggiudicato anche il riconoscimento di Top Rock Song ai Billboard Music Awards. I Måneskin sono inoltre stati premiati come Best New Alternative Artist agli iHeart Music Awards 2022, dove per la prossima edizione hanno ricevuto ben due nomination: Best Group Of The Year e Alternative Artist Of The Year.
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TITOLO: Licia Colò: «Il consumismo è uno stile di vita sbagliato. L’acqua della pasta la do alle piante»
DATA: 2023-01-28
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OCCHIELLO: La conduttrice torna su La7 da lunedì con «Eden - Un pianeta da salvare»
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TESTO: «Mi dicono: eh ma parli sempre delle stesse cose. .. Rispondo: eh sì, ma stiamo sempre peggiorando. Purtroppo questi sono i grandi temi che affiggono il nostro tempo». Licia Colò torna da lunedì in prime time su La7 con la quarta stagione di Eden – Un pianeta da salvare ma per colpa di tutti noi è costretta a occuparsi di problemi che sono noti, che non smuovono né le coscienze collettive né quelle istituzionali: «Cerchiamo di portare alla luce le bellezze che ci circondano per trattare temi più scomodi, scottanti, legati al presente: parleremo di energia, di riscaldamento globale, di cosa comportano davvero i cambiamenti climatici, dei passi avanti della scienza, degli esempi virtuosi di territori che iniziano a capire il valore del patrimonio naturale». È sempre questa la chiave di lettura della conduttrice: non solo mostrare la bellezza, ma anche interrogarsi su come preservarla perché «il pianeta, come ha detto papa Francesco, è la nostra casa comune». Nella prima puntata la conduttrice fa tappa nella Foresta Nera («ricca di paesini a emissioni zero, ma quando le realtà sono piccole è più facile»), sul ghiacciaio di Aletsch in Svizzera («per non dimenticare i problemi della fusione dei ghiacci»), a Osimo, gioiello delle Marche dalla storia millenaria («è l’occasione per sensibilizzare sui rischi delle esondazioni perché continuiamo a piangere solo quando le cose accadono»).
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